da Zerocinque23.com, 18/09/14
E’ un gruppo di 120 persone tutte di etnia sinti, tra cui una trentina di bambini. Vivono a cinque chilometri dalla città, tra autostrada e alta velocità. In via Torre della Razza si trova il campo nomade di Piacenza. Il nostro viaggio comincia proprio da qui per capire cosa fanno gli uomini e le donne del campo, qual è il rapporto tra vicini di roulotte, e come vengono coordinate le attività che il comune ha affidato alla cooperativa L’Arco che, essendosi aggiudicata il bando per i prossimi due anni, ha a disposizione quasi 200 mila euro per le attività interne.
Elvis Ferrari è il presidente dell’associazione Sinti e Rom insieme di Piacenza; in pratica è il portavoce del campo, il punto di riferimento, colui che organizza ogni estate il raduno dei pastori evangelici. Rispetto al passato qualcosa è cambiato, ci dice, nel 2008 è stato costituto un tavolo tra comune e campo che oggi, lentamente e con fatica, ha fatto sì che 13 sinti si occupino della manutenzione ordinaria del campo.
La gran parte degli uomini continua a dedicarsi alla rivendita del ferro per 15 centesimi al quintale. Alcune donne si sono offerte per il servizio di car pooling accompagnando a scuola i bambini utilizzando la propria auto. Questo ha portato ad un risparmio di 40 mila euro del servizio scuolabus a fronte del solo rimborso benzina.
La cooperativa L’Arco si è inserita in questa realtà da diversi anni investendo le risorse economiche in una serie di progetti volti a conoscere meglio la cultura sinta e l’affinamento delle competenze professionali. E’ attivo un servizio di segretariato sociale, uno sportello che fornisce informazioni per facilitare il raccordo tra gli abitanti del campo e gli uffici sul territorio nel settore sanitario, scolastico, abitativo. La mediazione scolastica invece si rivolge alle famiglie che necessitano di un supporto nel rapportarsi con le istituzioni scolastiche, il tutoring familiare per sostenere i sinti che hanno bisogno di sostegno dal punto di vista dell’organizzazione familiare o nel passaggio ad altre residenze, 7 famiglie oggi vivono in alloggi popolari. Da settembre dell’anno scorso è attivo il servizio di car pooling e di coordinamento di un gruppo di residenti per realizzare piccoli lavori di manutenzione, cura del verde, piccole riparazioni, pulizie e sgomberi.